Alias presenta "Forme altre", un progetto fotografico di Claudia Zalla
Linee essenziali, geometrie pure e colori primari. Con Forme Altre, Claudia Zalla firma un nuovo progetto fotografico che reinterpreta la collezione Alias Savoy di Patrick Norguet, portando il design al confine con l’astrazione.
Dopo il progetto A Summer Storytelling realizzato con Ellisse Studio, la ricerca visiva di Alias prosegue con una nuova interpretazione, firmata da Zalla, che affronta il tema della forma e della funzione attraverso un linguaggio fotografico misurato ed essenziale. Il lavoro si inserisce all’interno di Interpreting Something Else, il format editoriale avviato nel 2023 per indagare nuove narrazioni a partire dalle icone del brand, tra decontestualizzazione, astrazione e costruzione di nuovi immaginari visivi.
Al centro di questo racconto c’è Savoy, una collezione di piccoli tavolini firmata da Patrick Norguet nel 2024, pensata per ambienti lounge e residenziali. La sua identità risiede nel contrasto tra l’architettura netta della gamba e la morbidezza del piano, una tensione risolta attraverso la combinazione di materiali complementari, metallo e legno. Ogni elemento di questa collezione è studiato per trovare un equilibrio tra rigore strutturale ed espressività, rendendo ogni tavolo un oggetto dalla presenza scultorea, essenziale e riconoscibile.
Nel progetto fotografico Forme Altre, i tavolini Savoy vengono sottratti al contesto funzionale per diventare volumi puri. Zalla li isola nello spazio e li restituisce come composizioni grafiche. Non c’è ambientazione, ma solo luce e colore: strumenti narrativi che trasformano l’oggetto in un elemento visivo autonomo. Le immagini parte di questo racconto costruiscono un linguaggio astratto e ordinato, capace di raccontare il design di Alias in una dimensione altra, dove la forma e la materia prendono il posto della funzione.
“Questi piccoli tavoli mi hanno colpito per il loro carattere scultoreo e le linee essenziali. Ho provato ad allontanarli dalla loro funzione per trasformarli in forme pure. Geometrie nette, colori primari, immagini al confine con l’astrazione. Una sorta di ritorno all’essenziale, dove l’oggetto smette di essere tale e resta soltanto forma e colore.” — Claudia Zalla