Alias_SomethingElse_2.jpg

Alias = Something Else

Alias = Something Else

Il noto brand di design Italiano Alias annuncia una nuova identità e la collaborazione con un nuovo team di creativi per delineare la sua visione futura, marcando un’importante evoluzione di direzione. Gli architetti e designer David Lopez Quincoces e Francesco Meda si uniscono ad Alias nella definizione di una nuova prospettiva creativa, accompagnati da Studio Temp per la curatela del progetto grafico e dell’identità visiva. Il principio cardine nel cambio di direzione è la riscoperta del Something Else. Si tratta del valore chiave che da sempre descrive la duplice natura di Alias, tra funzionalità e sperimentazione creativa, verso la formazione di un DNA multiforme. Più che una trasformazione, Alias continua il suo percorso, traducendo in un linguaggio contemporaneo i suoi principi fondanti che lo hanno da sempre posizionato come uno dei brand più avanguardisti nel panorama del design. Alias nasce nel 1979 a Grumello del Monte (Bergamo, IT) come una profonda e ironica riflessione culturale. Rivelando la natura anticonformista del brand, il nome si riferisce ad una scena del film western “Pat Garret & Billy the Kid’s” del 1973. Questa peculiare attitudine si conferma con la prima presentazione del brand presso la galleria d’arte milanese Giò Marconi dove sono esposte opere di Alberto Burri e Lucio Fontana. Sin dall’inizio, Alias ha accentuato il suo forte intreccio con le numerose espressioni di creatività e impresa, un credo che accompagnerà per sempre il brand nel suo percorso. In questo contesto stimolante e trasversale, Alias ha identificato l’innovazione stilistica, la ricerca dei materiali e la cultura del design come i valori fondanti su cui costruire la propria identità. Scegliendo di collaborare con i più importanti maestri del design, il brand rivela il peculiare talento di ognuno di loro in ogni suo prodotto. Con il debutto del 1979 si presentano al pubblico la broomstick di Vico Magistretti e la sedia spaghetti

di Giandomenico Belotti (oggi parte della collezione permanente del MoMA di New York). Da quel momento in poi, inizia un percorso creativo senza fine. Compaiono capolavori immediati come la seconda di Mario Botta, la light light e frame di Alberto Meda, laleggera di Riccardo Blumer. Nascono collaborazioni inaspettate con maestri del calibro di Jasper Morrison, Michele de Lucchi, James Irvine, Nendo, Philippe Starck, Eugeni Quitllet, PearsonLloyd, Ludovica e Roberto Palomba, Gabriele and Oscar Buratti, Alfredo Häberli, e Sou Fujimoto, per citarne alcuni. Ne risultano contributi unici e critici che nutrono il dibattito culturale negli spazi dell'abitare, nelle applicazioni residenziali, contract e outdoor. Sono testimonianze di un profondo apprezzamento per la sperimentazione nelle forme, nei materiali e nell'atto creativo aperto. In un continuo scambio di idee, quest’ultimo si accompagna alla solida struttura industriale di Alias. È proprio questa dimensione di pensiero libero e desiderio di esperienze interdisciplinari che spinge l’azienda a costituire nei suoi primi anni, (1983), il primo comitato di immagine che comprendeva amministratori e dirigenti d'azienda accanto ai designer e artisti Emilio Tadini e Gianfranco Pardi. Una decisione pionieristica che ha permesso di mettere a punto un modello economico basato su una sinergia inedita tra aspetti creativi e operativi. Tra funzionalità e maestria, Alias si ritrova alla ricerca di Something Else. Con il desiderio di ravvivare il suo posizionamento nel panorama contemporaneo, oggi Alias è affiancato da un nuovo team di creativi per plasmarne la sua visione futura. Una nuova presenza informata da una profonda ricerca e valutazione dell’approccio sperimentale fondante di Alias, dei suoi ideali pionieristici e del suo DNA poliedrico. Il brand cerca ancora una volta una sinergia interdisciplinare avvalendosi di un collettivo

composto da designer, tecnici, grafici. Insieme al team interno di Alias, questo nuovo collettivo continua a guidare Alias verso la definizione di un nuovo linguaggio. Nato da espressioni artistiche, sperimenta con innovazione tecnologica e riscrive i fondamenti della cultura del design partendo dal pensiero progettuale. Tale approccio è accolto da Alias come un valore chiave della nostra contemporaneità, in grado plasmare il vivere quotidiano tramite dialoghi valorizzanti. Punto d'incontro di menti virtuose, vero e proprio laboratorio sperimentale, oggi Alias ritorna la fucina creativa che era un tempo: Something Else. 
“Dopo un profondo lavoro di analisi sulla nostra identità e sul nostro patrimonio storico, accompagnati dal nuovo team, abbiamo formulato un'evoluzione, piuttosto che una rivoluzione, per riscoprire ancora una volta il nostro originale spirito avanguardista. Nella sua interpretazione del presente e nella volontà di contrastarlo, Alias è sempre stato un marchio profondamente contemporaneo” dichiara Beat Zaugg, Presidente e Proprietario di Alias. David Lopez Quincoces e Francesco Meda delineano la nuova visione creativa del brand, nata dal suo fondamento di essere Something Else. “Abbiamo sempre apprezzato la duplice essenza del brand. La sua coraggiosa comprensione del processo creativo dà vita a prodotti che nella loro funzionalità esprimono l'inventiva in una forma sempre originale. Questa è l'unicità di Alias, oggi come ieri, un approccio audace e contemporaneo. Invece di ricominciare, stiamo continuando il viaggio per perpetuare questo linguaggio distintivo” afferma Francesco Meda. Con il nuovo team riemerge lo spirito originale e anticonformista di Alias, declinato in un connubio ideale tra formalità e ironia, un cenno alla stravaganza nel suo preciso compimento. “Il nostro lavoro ha tradotto in un linguaggio visivo lo spirito di Alias, esaltando ancora di più il Something Else

in un modo che organicamente continua ciò che era stato iniziato dal brand. In un certo senso, abbiamo semplicemente riorganizzato il pensiero dell'azienda” conclude Fausto Giliberti di Studio Temp. Dopo un'analisi approfondita degli archivi di Alias e degli aspetti più significativi dell'identità originaria, Studio Temp ha utilizzato la narrativa di Something Else per giocare con espressività, arricchendola con immagini, illustrazioni e grafiche ludiche e sperimentali. Il logo è stato inclinato con l'uso di un font serif ed è stata scelta una tavolozza di colori libera con un tocco contemporaneo per rappresentare la nuova era. Questa nuova identità è stata accuratamente applicata a tutti i materiali Alias, inclusi il logo, i cataloghi, i nastri, le scatole, le intestazioni e tutto ciò che gravita attorno all’universo Alias. In linea con l'approccio sperimentale del brand, la nuova identità adotta un'immagine complessa e alta, che va oltre i canoni classici della comunicazione del design. Oggi Alias rivela la sua nuova identità grafica e direzione. Una nuova campagna celebra alcuni dei suoi progetti più importanti, mettendo in luce la sua duplice natura, Something Else. La sedia spaghetti, frame, laleggera, paludis, green, seconda, young lady e robot. Ogni prodotto ha un forte pensiero, un’identità distinta. Contrariamente ad un più tradizionale approccio di appiattimento dei prodotti in una collezione, Alias ha da sempre dato a ogni singolo prodotto lo spazio necessario affinché respiri con forza propria. Ciò che ne emerge è una diversità di linguaggi, un DNA multiforme, la volontà di partecipare a un percorso di sperimentazione e l'amore per il design in quanto tale. 
La nuova identità di Alias sarà visibile e tangibile durante il Salone del Mobile 2023, con un’installazione inedita alla HALL 2 / BOOTH D18 - D20. Alla scoperta di Something Else.